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SOCIAL MEDIA MANAGER O PRESUNTE TALI: COME RICONOSCERLE ED EVITARLE




Partendo dal fatto che la social media manager è a tutti gli effetti un lavoro, e che la figura professionale va retribuita come merita, non con ridicoli rimborsi a forfait, con i quali neanche riesce ad ordinarsi una cena su Just Eat, come se la guerra tra noi povere non bastasse, ci si mettono anche le social media manager o presunte tali, come mi piace definirle.


Parliamoci chiaro: ognuna di noi, in passato, ha fatto almeno una volta un lavoretto in cui non era esperta. Alzi la mano chi non l'ha fatto. Le ragioni, opinabili, possono essere state molte: io stessa ho fatto la babysitter per anni per arrotondare - e lì ti assicuro che guadagnavo stra bene, stavo all'aria aperta quasi ogni giorno al parco con i bambini, parlavo loro solo ed esclusivamente inglese e ho fatto anche diverse stagioni al mare con le famiglie. Non avrei potuto desiderare di meglio. Ma... c'è ovviamente un ma. Prima di valutare quel lavoro, mi sono chiesta se davvero ne avevo le capacità. Perché va bene avere una fonte di reddito in più, ma è impensabile pensare solo ed esclusivamente a quello nel momento in cui accetti una mansione che non è propriamente quella per cui hai studiato o sei portata. Avere a che fare con 3 bambini piccoli non è di certo uno scherzo, hai una responsabilità pazzesca, sei sì al parco, ma devi avere occhi davanti, dietro, di lato, sopra e sotto, e al mare l'unico momento in cui sei davvero da sola è quando fai la doccia. Neanche quando fai pipì, perché entrano comunque per lavarsi i denti. Niente di nuovo per chi è mamma, che ne sa certamente più di me... Per farla breve, quindi, è fondamentale chiederti se sei in grado di portare a termine il compito in modo professionale, per meritarti la grana.


SOCIAL MEDIA MANAGER O PRESUNTE TALI: CHI SONO


Le social media manager o presunte tali potrebbero essere paragonate a quelle ragazze che non sopportano i bambini, a cui fa schifo cambiare un pannolino, che si siedono al parco e passano il tempo a messaggiare o a chiacchierare con le amiche invitate mentre lavorano, sbagliano a far fare i compiti ai bambini, e in spiaggia baccagliano spudoratamente il bagnino più carino, mentre i bimbi stanno andando al largo senza tavoletta.


Detta così può far ridere, perché è a tutti gli effetti un epic fail, ma rende benissimo il concetto. Queste ragazze, contro le quali non ho nulla finché la loro presenza ed i loro consigli sbagliati non influenzano i miei clienti e di conseguenza ne risente il mio rapporto lavorativo, non sono esperte in social media management, ma le trovi perennemente in tutti i gruppi Facebook possibili e immaginabili, pronte a candidarsi per qualsiasi posizione in ambito di comunicazione digitale.



SOCIAL MEDIA MANAGER O PRESUNTE TALI: COME RICONOSCERLE


Eccolo lì, il loro primo errore. Le social media manager o presente tali, che vendono fuffa e il più delle volte non sanno neanche loro di cosa si sta parlando, le riconosci immediatamente.


#1. LE TUTTOFARE

Le vedi subito, le SMM che si spacciano anche per SEO expert, community manager, copy, strategist, personal brand consultant e tutte queste figure importanti che sul web fanno davvero la differenza. Peccato che loro, invece, non riescono neanche a commentare in un italiano corretto.


#2. QUELLE CHE "NON HO FREQUENTATO CORSI, MA DAVO UNA MANO CON FACEBOOK A UNA AMICA"

Solitamente, se ti imbatti nelle social media manager o presunte tali e chiedi quali corsi hanno seguito, o ti rispondono: "Nessuno ancora, ma sono pronta a imparare", "Xxxx - il nome di un corso probabilmente immaginario - e sto cercando di fare pratica", "Nessuno, ma davo una mano con Facebook a una mia amica". Quando fai loro notare che non possono iniziare a cercare clienti, perché non hanno le giuste competenze, ti si accollano addosso fino a che, disperatamente, non le blocchi, perché vogliono che insegni loro tutti i trucchi del mestiere. Avessi voluto farli, mi sarei iscritta alla scuola di magia, non avrei studiato anni manuali su manuali, e seguito corsi, webinar e masterclass per ottenere risultati vincenti ed essere associata, agli occhi di un'inesperta, alla Maga Circe!


#3. LE CATTIVE CONSIGLIERE

Sembrerò anche acida, ma purtroppo mi è capitato di avere dei clienti che, prima di scegliere me, avevano contattato alcune social media manager o presunte tali, che avevano dato informazioni fuorvianti e sbagliate. E quando il cliente ti gira gli screen, perché "come mi ha consigliato XXX, si potrebbe forse fare", tu non puoi sputare sentenze su quella persona, perché non risulteresti professionale. Quindi ti limiti a dire che non è proprio così, fornendo loro la prova di aver ragione, perché nei conosci di social media.

Perché, abbi pazienza, ma se ti chiedono una delucidazione - esempio inventato, ma ispirato a una storia vera - su Wix e tu parli di Wordpress, dicendo che di Wix non te ne intendi, ma su Wordpress funziona così, beh, ciaone proprio. Che poi tu abbia tempo da perdere e vuoi comunque portarti a casa quei due soldi, ok, ma se vieni a pestarmi i piedi, no. Soprattutto per il punto successivo: dopo un po' il nome gira, e finisci nella black list delle professioniste.



#4. QUELLE NELLA BLACK LIST

Che io ami fare rete e mi avvalgo di collaborazioni con altre professioniste del settore non è una novità, così come non è una novità trovare le social media manager o presunte tali in tutti i modi, in tutti i luoghi, in tutti i laghi, come direbbe Valerio Scanu. E dopo un po', i nomi iniziano a girare tra le vere SMM, ed è imbarazzante vedere con che faccia tosta continuino a commentare in modo sbagliato o fuorviante sotto post di chi effettivamente sta cercando un consiglio serio o una proposta di collaborazione. Per cui questi nomi finiscono nella black list, e la mia devo dire che è già abbastanza lunga, perché sono ormai diventata intollerante. A 35 anni non ho mai avuto un'intolleranza, dovevo ben inventarmene una, no?


#5. QUELLE CHE SI SVENDONO

Ci sono anche quelle che, pur di poter vantarsi sui social di aver portato a casa una collaborazione, sono disposte a svendersi, a giocare a ribasso, validando la tesi che il lavoro della social media manager non è un-lavoro-che-va-retribuito-come-gli-altri-perché-cosa-ci-vuole-a-mettere-due-post. Eccole, le social media manager o presunte tali, che vanno contro corrente, e se poi non riescono a rispettare le scadenze, te le ritrovi che ti scrivono su Whatsapp o nei messaggi privati, per "una consulenza". No, per risolvere loro i problemi, anzi - usiamo il francesismo, che se esiste un motivo ci deve pur essere - per parar loro il culo.


SOCIAL MEDIA MANAGER O PRESUNTE TALI: TRANQUILLE, CI PENSA DARWIN


Purtroppo è abbastanza una causa persa far notare, in modo costruttivo, alle social media manager o presunte tali, che stanno sbagliando a fare così, e dovrebbero invece. affidarsi a corsi seri e professionali, per raggiungere l'esperienza necessaria per essere scelte sul mercato. Ti massacrano di insulti, ti bloccano su Messenger e ti sputtanano. Alla fine, ancora una volta, ci perdi tu.


Allora che continuino la loro caccia al tesoro, quando poi si renderanno conto di cosa consiste davvero il lavoro che hanno rimorchiato, ma soprattutto, che il loro apporto non sta portando risultati, allora forse, capiranno. O forse no, e troveranno nuovi clienti che ancora non le conoscono e si faranno altri due soldi, ma sono comunque una specie destinata all'estinzione. Lo dice Darwin che sopravvivono le migliori eh, non io.



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